E’ da poco uscito nelle sale “Prova a volare”, un film girato nell’estate del 2003, che vede protagonista un Riccardo Scamarcio, ancora “acerbo”, lontano dai successi arrivati con i ruoli di Step in “Tre metri sopra il cielo” e “Ho voglia di te”.
Si tratta di una commedia girata nelle Marche. La regia è di Lorenzo Cicconi Massi.
Il film racconta la tragicomica fuga di Gloria, una giovane costretta a sposarsi perché incinta. Pur di non pronunciare il fatidico “sì” con uno stratagemma coinvolge l’assistente del fotografo del matrimonio nella sua fuga, con il proposito di abortire.
Lei è Alessandra Mastronardi, la ormai popolarissima Eva della fiction “I Cesaroni”; lui è lo Scamarcio nazionale e, vedendo il film, si può comprendere il motivo per cui in questi giorni l’attore abbia deciso di “non riconoscere” il film: una recitazione poco spontanea, a volte impostata per entrambi, che scivola nei cliché della ragazzina viziata e del giovane che smarrisce i suoi punti di riferimento familiari dopo la morte del padre. Tuttavia, in questo film, il ruolo di Scamarcio pare per nulla quello di un adolescente, anzi, tratteggia un carattere maturo e, tutto sommato, funziona, nel suo essere un po’ road movie e un po’ romanzo di formazione.
Antonio Catania e la sua parlata marchigiana sono una delle cose del film che si potrebbero evitare, così come l’interpretazione di Silvia Siravo nel ruolo di Anna, la “complice mancata” della sposa.
Il messaggio finale del film, comunque, appare positivo: tutti riuniti attorno a una tavolata, come le famiglie di provincia di una volta, l’amore trai due fuggitivi trionfa e un bambino nato da poco pare crescerà con l’amore di una coppia di genitori che tra loro non si amano (lo sposo piantato in chiesa amava a sua volta un’altra!), ma che sanno prendersi le loro responsabilità.
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